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La storia di Neive

Neive deve il suo nome a un'importante e nobile famiglia romana "Gens Naevia", o "Naevii" che la abitò in tempi antichi. 


Alla caduta del Sacro romano impero, arrivarono gli Ungari e poi i Saraceni. A quest'epoca risale la costruzione del primo castello fortificato, sulla sommità della collina.

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Neive e l'albese furono liberati intorno alla fine del X secolo da Ottone I di Sassonia. 

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A questo periodo risale anche la costruzione del Monastero di Santa Maria del Piano, che dalla vallata sottostante il paese divenne potentissimo e proprietario di vaste tenute.


Nei secoli XI e XIII, Neive fu diviso tra alcuni Signori locali, in particolare i De Revello e divenne comune nel 1190.

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A causa della equidistanza da Alba ed Asti, è sovente diventata campo di scontro tra di esse e nel 1275 il suo vecchio castello venne distrutto proprio in una guerra tra queste città, come successe anche ai castelli di alcuni paesi limitrofi. 
 


Dal 1387 seguì Asti sotto i Visconti, poi andò al Duca d’Orléans, a Francesco I, a Carlo V di Spagna, Carlo III di Savoia, tornò ai Francesi e nuovamente sotti i Savoia. 

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Nel 1618, Neive divenne feudo assegnato al conte Vittorio Amedeo Dal Pozzo, che assunse il titolo di primo Conte di Neive. 

 

Intorno al “ricetto” storico, poco alla volta si andò a formare una piccola comunità di famiglie nobili e/o ricche, che gli valsero il titolo di “pajs dj Sgnuret” (paese dei signorotti).

 

Tra gli altri: Conti Doglio di Torre Uzzone, Conti Cocito, Cissone, Bongiovanni,Conti Cotto di Ceres, Conti Demaria, ed il personale al loro servizio.

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Mappa storica

Il paese era circondato da mura con solo due aperture, San Rocco e San Sebastiano, che ne permettevano la chiusura vietando l’ingresso a contadini e allevatori.

 

Questi ultimi potevano solo ricoverarsi in gallerie scavate sotto le mura, dall’esterno verso il centro della collina:

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i cosiddetti “infernotti” che sono ancora oggi visibili sotto molte case esterne al paese come sotto al Castello.

 

Anche sotto le costruzioni interne ci sono resti di antichi cunicoli che sembrano dirigersi verso la località dove si trovava il vecchio Castello. 

Nell’800, quando le truppe Napoleoniche attraversarono la parte bassa di Neive, pare vi si trovassero solo una cascina  ed  un mulino, ovviamente vicino al torrente.  

 

Neive “Borgonuovo” si è infatti sviluppata più recentemente, tra fine ‘800 e inizio ‘900 a ridosso della linea ferroviaria che univa Neive con Asti, Alessandria, Alba e Cuneo permettendo di raggiungere facilmente anche Torino, Milano e Genova per commercializzare i propri prodotti.

 

Sono così nate piccole industrie, cantine, artigiani che ancora oggi rendono merito ai Neivesi in tutto il mondo. 

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